La storia di Stilo e del suo regio demanio
di Luigi Cunsolo
Prefazione
Fin dalla mia età giovanile ho ricordato sempre le nobili parole con le quali Giosuè Carducci in Critica ed Arte incita i giovani alla ricerca e alla illustrazione degli avvenimenti che resero famose anche le città minori ed alcuni paesi d'Italia: ammoniva il grande poeta che per fare compiuta e vera la storia del nostro popolo, questa sublime e drammatica storia, piena di tante glorie, di tante sventure, di tanti insegnamenti, era necessario «rifar prima o finir di rifare le storie particolari, raccogliere o finir di raccogliere tutti i monumenti dei nostri comuni ognuno dei quali fu uno Stato».
Stimolato dall'amore per Stilo, che è anche il mio paese natale, ebbi sempre la cura dì raccogliere le notizie che si riferissero alla sua storia, ai suoi personaggi, ai suoi monumenti.
E ne è venuto fuori questo volume, che ha di già avuto un precedente nell'opuscolo Rapsodie, edito nel 1922 a Monteleone Calabro, con una lettera di Giosuè Carducci.
Qualcosa vide la luce anche nell'Archivio per la Calabria e la Lucania .e in Brutium: e cioè sul periodo delle origini di Stilo, sulla Chiesa Matrice e su Francesco Cozza pittore ed acquafortista.
Ora questo volume intende dare un insieme organico di tutta la storia di Stilo, dal tempo in cui gli abitanti di Caulonia greca, premuti dalle scorrerie saracene e dalle condizioni locali, divenute -per la malaria e l'impoverimento delle campagne - intollerabili, abbandonarono la vecchia sede sul promontorio Cocinto e, afforzatisi tra i monti, dettero origine ad una confederazione dì paesi che, sotto la guida di Stilo, sì rese insigne per amor patrio, per ardimento contro ogni ingerenza feudale, per saggezza di amministratori della cosa pubblica e per la fama dì uomini quali Tommaso Campanella, Guglielmo Sirleto, Francesco Cozza, Pietro e Domenico Villaroele, nonché per una schiera di altri personaggi minori che si distinsero, anch'essi, nel corso dei tempi, in varie attività culturali e sociali.
È stato consultato, a tale scopo, l'Archivio di Reggio Calabria e di Napoli, quello notarile di Gerace e pazientemente ho raccolto notizie da manoscritti antichi originali o in copia autentica (alcuni mi furono dati gentilmente dal compianto Conte Massimo Capialbi), nonché da libri rari, come, ad esempio, la RISPOSTA / APOLOGETICO - CRITICA / PER LA REAL CERTOSA DI S. STEFANO / AL FATTO ISTORICO, E CRONOLOGICO / DI RAIMONDO CASTAGNA / DA STILO nel quale egli intende di mostrare, che i Privilegi concessi da Ruggieri Guiscardi Normanno, Conte di Calabria, e di Sicilia, AL PATRIARCA S. BRUNO negli anni MXCIII e MXCIV, sien falsi etc.
Mi giovarono anche alcuni studi pubblicati nell'Archivio storico per la Calabria e la Lucania, oltre qualche tradizione stilese miracolosamente conservatasi ancora nel popolo.
Purtroppo, moltissimi documenti andarono distrutti, molti sono stati dispersi dalla ignoranza di chi li possedeva, onde questo volume non ha che il pregio della buona volontà con cui l'autore lo ha amorosamente compilato.
L. C.