Parliamoci Ascoltiamoci
di Mario Tisano
Introduzione
Inizio questa premessa raccontando un episodio che mi riguarda e che in parte spiega il perché di questo mio lavoro: poco più che ventenne, mi recai in visita a Reggio Calabria dallo zio (in realtà primo cugino di mia mamma) Felice Tisano, maestro e direttore di scuola elementare, consigliere provinciale, tra i collaboratori de Il Paesano. Non ci vedevamo da quando ero ragazzo. Durante la breve visita, abbiamo subito simpatizzato • e quando ero sull'uscio per andare via, lo zio, inaspettatamente, mi diede in regalo una delle due raccolte complete de Il Paesano, che lui custodiva gelosamente, quasi a volermi passare il testimone della sua passione per Bivongi; almeno questa è stata la mia impressione.
Nella prima metà del2004, "in cerca di un canale di comunicazione", ho avuto la fortuna d'incontrarmi con Franco Passarelli, che a sua volta era in cerca di collaboratori per il suo sito www.bivongi.com. Così ne abbiamo subito parlato e insieme abbiamo pensato di creare una rubrica on line. Con Franco ci siamo subito intesi: stessa passione per il paese, grande stima reciproca, lealtà, grande entusiasmo e collaborazione. Tutte cose che durano sino ad oggi, in un tandem perfetto, dove chi è più in forma ed entusiasta trascina chi attraversa un periodo di stanchezza.
Ho iniziato con i primi appassionati articoli, ma, dopo qualche anno, mi sono reso conto che bisognava far parlare anche gli altri. Allora ho preso la felice decisione di andare a trovare la gente per dare loro ascolto e per valorizzare le loro attività. È iniziato così uno straordinario viaggio, che mi ha portato a conoscere e a far conoscere tante belle e interessanti realtà della nostra Bivongi, oltre a stupirmi sempre e ad arricchirmi come persona.
I vari incontri fatti mi consentono di dire che siamo ancora un popolo straordinario, che tra noi c'è tanta brava gente che fa le cose per passione e non per interesse. Non sono assolutamente d'accordo con la credenza di tanta gente, o stupido luogo comune che dir si voglia, che chi si impegna nel sociale lo fa solo per interesse. Tale credenza è un veleno, è un vero e proprio cancro sociale che, oltre a non corrispondere al vero, spinge l'essere umano a chiudersi e ad intristirsi sempre di più.
Abbiamo ancora tante belle persone e tante risorse. Piuttosto, il vero tallone d'Achille del nostro paese, così come di tanti altri paesi interni della locride, è il calo demografico, dovuto in maggior parte all'emigrazione per motivi di lavoro e in parte anche al trasferimento di molti verso i paesi litoranei, attratti dal miraggio dei collegamenti e degli investimenti immobiliari. È stato così che, soprattutto a cavallo degli anni "70/80, i nostri centri marini hanno conosciuto un forte sviluppo demografico ed edilizio, sviluppo che spesso ha portato loro problemi, senza contare che il miscuglio di gente proveniente dai vari paesi dell'entroterra, lungi dal portare ricchezza sociale e culturale, ha portato chiusura e insoddisfazione. Difatti, molte delle persone che si sono trasferite nei centri marini, hanno grande nostalgia della vita sociale che conducevano nei loro paesi d'origine.
Al contrario, i paesi interni, seppure in forte calo demografico, hanno conservato usi e costumi, tradizioni, dialetto ecc. È grazie a ciò, se ancora nei primi anni del terzo millennio ho potuto fare queste interessanti interviste. I nostri amati paesini cercano di difendersi e di resistere come possono, ma è necessario trovare al più presto nuove strategie e soluzioni per poter continuare a vivere. Bisogna quantomeno migliorare i collegamenti con le città, rendendo più agevole l'accesso ai servizi (scuole, ospedali, uffici vari), sviluppando le attività commerciali e artigianali, per arrestare così il calo demografico. A parer mio, è tutto da riconsiderare il luogo comune, secondo il quale le città offrono tutto e i nostri cari paesini non offrono niente.
Nel2005, ho avuto la fortuna di assistere alla visita fatta a Bivongi dal vice presidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, barbaramente ucciso in Locri il 16 ottobre dello stesso anno. Mi aspettavo che dicesse chissà quali cose per lo sviluppo dei nostri paesi e, invece, ha espresso un concetto molto interessante quanto semplice: "Il valore aggiunto che questi piccoli paesi dell'entroterra possono dare è quello di una vita a dimensione d'uomo, dove ci si conosce e ci si parla con tutti, dove non si va sempre di fretta, dove c'è abbondanza di socialità e di solidarietà". È questo, "vita a dimensione d'uomo", il primo prodotto su cui puntare per la vita e lo sviluppo del nostro paese, prima ancora dell'agricoltura e degli altri settori economici, che pure è necessario curare e sviluppare.
Una delle mie grandi paure è l'eventuale estinzione del nostro paese e, di conseguenza, dei nostri usi e costumi; timore riscontrato in me ed evidenziato anche dal caro Salvatore Riggio, nella sua presentazione a questo lavoro. A parer mio, le forze per una ripresa economica e sociale e quindi demografica ancora ci sono: ma bisogna intervenire presto.
Mario Tisano
Parliamoci Ascoltiamoci
di Mario Tisano
Presentazione
L'invito di Mario a presentare la pubblicazione mi trova sorpreso e comunque entusiasta.
Il lavoro, frutto di una serie di interviste concesse da bivongesi coinvolti nel variegato universo della vita comunitaria del paese, fa parte di una rubrica ospitata sul sito web: Bivongi.com.
Non si tratta di un lavoro di ricerca o di sintesi su di una particolare tematica,. quanto della presentazione dei punti di vista espressi dai soggetti interpellati, su argomenti che alla fine hanno un solo protagonista: Bivongi.
Definire una precisa collocazione al libro non è cosa facile, gli argomenti spaziano in ogni settore della vita quotidiana di una piccola comunità, che intervallando i tempi scanditi ancora dall'orologio del campanile, emerge dal torpore e dalla pigrizia, con il rilascio di segnali vitali e significativi verso quell'esterno che racchiude ed avvolge il paese.
Dalla lettura dei vari contributi si evince come ogni autore presenti il suo punto di vista ed il proprio coinvolgimento nello sviluppo del paese e nel contempo, cela il timore di una improbabile ma non remota fine.
Mario sente nel suo animo questo rischio e ne avrà anche paura, così non si limita a proporre argomenti ai suoi intervistati ma domande, precisi quesiti che dovrebbero soddisfare il suo e dico anche il nostro timore, sul domani collettivo, che potrebbe significare l'arrivo al traguardo finale della storia di Bivongi.
Chi, come lui ha fissato dimora nel paese, non lo ha fatto solo per se stesso, ha deciso anche per i propri figli, ha scommesso sulla vita e non sulla sopravvivenza, con la speranza che la fine non è poi così reale.
Bisogna però capire meglio, sono necessarie conferme e non semplici scommesse, il futuro non può essere messo in gioco e così, ogni scelta, anche la più generica, dovrà dirci dove si andrà a sbattere.
La fuga potrebbe risolvere il problema, in tanti Io abbiamo fatto, abbiamo lasciato il testimone in mano ai volenterosi, forse chi è andato via serba qualche rancore e ugualmente pretende che la sua scelta venga accettata se non addirittura premiata.
In tanti ci siamo ritagliati un posto in tribuna e come spettatori passivi aspettiamo gli esiti per dare il nostro giudizio, ma non stiamo in campo, non vogliamo, ne possiamo farlo: aspettiamo e basta.
Chi è andato via è stato saggio, chi è rimasto è un pazzo, seguendo un adagio ormai conosciuto, anche Mario ha avuto il torto non solo di rimanerci, ma di ritornare, di scendere in campo e giocare. quella partita della vita, che si chiama speranza nella rinascita, certezza nel futuro.
Mario non è la singola persona, ma quanti hanno scelto di rimanere in campo e svolgere il proprio ruolo con coraggio e determinazione, nella certezza del domani che non è fine ma ancora vita e continuità.
Come in ogni battaglia sono necessarie strategie. Negli anni, gli indirizzi di sviluppo sono stati molteplici ed anche diversificati; gli intuiti dei primi anni del1970, nel considerare le vie di crescita attraverso l'utilizzo del patrimonio naturale e storico, erano già avventurosi ma pur sempre realistici ed indovinati.
I fautori di tali indirizzi avevano intuito che le tradizionali attività, che mantenevano in vita il paese, di li a poco sarebbero entrate in crisi se non si fossero adottate quelle politiche idonee a valorizzare altri settori che dovevano fare da traino a quelli a rischio.
Le avventurose e pur sempre lodevoli intuizioni furono coronate da una meravigliosa quanto inaspettata crescita della vita associativa locale.
Bisognava porre rimedio alle annose problematiche collegate alla piaga dell'emigrazione, con la conseguente caduta demografica, come pure si rendeva necessario dare risposte concrete a quanti ancora rimanevano.
Il problema principale era e rimane ancora nella crescita demografica, senza popolazione ogni ambizione di sviluppo diventa un miraggio.
Gli anni 80 e 90 furono contraddistinti da una precisa politica di continuità degli indirizzi precedentemente sperimentati.
Fu potenziata la valorizzazione delle risorse turistiche nel tentativo di colmare, anche se per limitati periodi dell'anno, i vuoti demografici e nel contempo stimolare la crescita economica attraverso le entrate immediate derivanti da beni e servizi offerti ai visitatori.
Si trattava di forme di sviluppo che poi sfociarono in una serie di sovvenzioni pubbliche che mai prima si erano viste in quanto a valore monetario.
La linea programmatica veniva adottata anche dall'universo associativo locale, ancora numeroso e qualitativamente propositivo.
Le sinergie operative messe in moto da tutta la collettività avevano suscitato l'interesse degli operatori pubblici e privati, nonché dei medi~ che presentavano il modello Bivongi come esempio di crescita e sviluppo.
L'attuale congiuntura pone l'annoso problema della crescita demografica che sta alla base di ogni ambizione di sviluppo economico e sociale, probabilmente bisognerà volgere lo sguardo verso forme di accorpamento territoriale ed amministrativo, ma rimane sempre il problema di trovare le vie idonee alla crescita economica.
Alcuni contributi presentati nella pubblicazione hanno in comune l'intento di costruire un nuovo progetto di sviluppo, bisogna però tener conto dei percorsi già aperti, se qualcosa non funziona allora si dovrà avere il coraggio di cambiare.
Il fattore crescita è vitale come pure è indispensabile apportare correttivi in quei settori che non funzionano o che stentano a decollare.
Cosa dicono i vari contributi?
In linea di massima ognuno ha presentato il proprio punto di vista e nei casi concreti la propria iniziativa, bisognerà capire quanto e come il tutto possa contribuire ad allontanare il rischio estinzione.
Il paese bisogna di energie vitali e nello stesso tempo di una seria programmazione di lungo termine che individui quei fattori di base che possano avviare quella ripresa socio economica necessaria alla crescita e conseguente sopravvivenza.
Non mancano i segnali di allarme sociale, alcuni di essi, semplici ma significativi, lamentano lo stato di abbandono e conseguentemente di scoraggiamento che deriva dall'assenza del pubblico anche in direzione della difesa dei basilari diritti del privato.
Ogni iniziativa è lodevole ma occorre convincere la comunità ad aver fiducia nel futuro e nello stesso tempo, essere preparati a capire le nuove vie aperte dagli ingressi dei flussi immigratori, come pure le necessità di mercato in tema di produzioni.
C'è abbastanza per riflettere, accogliendo serenamente, non tanto la pubblicazione, quanto lo spirito del lavoro che alla fine non ha pretese di veicolare messaggi, ma semplicemente richiamare l'attenzione su di una problematica attuale e cocente concernente la vita del paese che forte dei suoi retaggi storici possa proiettarsi in un futuro di vita e sviluppo.
Salvatore Riggio
Parliamoci Ascoltiamoci
di Mario Tisano
Parte Prima - Parliamoci
Ospitalità
Attività lavorativa privata
Protagonisti dello sviluppo
Demografia
Festa di Mamma Nostra
Intervista al Sindaco di Bivongi, Ernesto Riggio
Intervista al Presidente del G.A.L. Alta Locride e vice Sindaco di Bivongi, Felice Valenti.
Un tono più basso
"Una sfida per i giovani: diventate imprenditori" di Francesco Alberoni
Un anno di "Parliamoci..."
Sul turismo
Tra il vecchio e il nuovo (millennio)
C'è posto per tutti!
Ma la Calabria è Italia?
Incontro col Centro Anziani Comunale di Bivongi
Incontro con la Co R.A.S. di Bivongi
Incontro con il Tennis Club di Bivongi
"Progetto Teatro Insieme"
La fata imperfetta ed altri racconti
U' poeta e' Pazzanu
Biblioteca comunale di Bivongi
Parliamoci Ascoltiamoci
di Mario Tisano
Parte Seconda - Ascoltiamoci
Presentazione di "Ascoltiamoci"
Intervista a Franco Passarelli ideatore e autore di Bivongi.com
Intervista ad Emanuele Valenti ideatore e autore di Cannarozzo.it
Intervista a Mario Murdolo ideatore e autore di unmondodamore.it
Intervista all'assessore alla cultura del Comune di Bivongi d.ssa Grazia Zaffino
Intervista al Presidente Sandro Fuda e al mister-calciatore Domenico Gallo della neopromossa "U.S. Bivongi Pazzano Calcio"
Incontro-intervista con l'associazione "Medambiente" di Bivongi
Intervista all'architetto Giorgio Metastasio coordinatore attività “Formative Ceal”
Intervista al geom. Giovanni Micelotta assessore all'agricoltura del Comune di Bivongi
Intervista all'enologo e imprenditore agricolo Cosimo Murace
Intervista all'assessore all'ambiente del Comune di Bivongi Natale Valenti
Intervista al cavalier Giuseppe Bova gestore, •assieme al fratello Francesco, del bar Lux.
Intervista a Carlo Grazioso, presidente della Lados di Bivongi e vicepresidente della Lados della locride
Intervista a Giuseppe Bruzzese istruttore palestra "New Fitness" in Bivongi
Un contadino distrutto - intervista a Ubaldino Felice, contadino in Bivongi
Intervista, relativa al film "oggi come ieri", all'assessore alla cultura del Comune di Bivongi, d.ssa Grazia Zaffino
Intervista a Salvatore Tassone "un uomo per gli emigrati"
Intervista a Elio Murdolo presidente dell'associazione culturale "Tommaso Martini" di Torino.
Intervista a Ivan Leotta consigliere comunale e coordinatore del mercato della Badia
Intervista al dottor Enzo Valenti presidente del comitato feste Maria Santissima Mamma Nostra
Intervista a un referente del centro culturale "Bivongesi" di la Plata, Bentivoglio Zurzolo
Intervista alla signora Titina Melia presidente della Pinacoteca Bivongi
Intervista all'ing. Emanuele Valenti circa una tesi di laurea
Intervista al dottor Salvatore Riggio: Bivongi nel panorama dell'unità d'Italia
Intervista al dott. Enzo Valenti, medico di famiglia in Bivongi.
Intervista a Francesco Simonetta mister della Scuola Calcio U. S. Bivongi Pazzano
Intervista alla redazione de "Il Paesano"
Intervista a Ernesto Riggio sindaco di Bivongi