Aggrappata alle pendici del monte Consolino, Stilo guarda al mare conservando memorie d'Oriente di un tempo in cui accolse i solitari monaci basiliani che costruirono la Cattolica, il più puro gioiello architettonico bizantino.
Il piccolo tempio del X secolo, quasi sospeso su un risalto del pietroso Consolino, tende l'abbraccio alla vallata dello Stilaro e all'orizzonte jonico. Ricalca il modello classico a pianta quadrata e croce greca, con cinque cupole e tre absidi rivolte a Oriente. Il fascino è esaltato dagli affreschi - seppur sbiaditi - scoperti dall'archeologo Paolo Orsi nel 1927, esempi unici di pittura normanna in Calabria intorno al Mille.
Dall'antico borgo, attraversando un affascinante intrico di stradine a labirinto (làmie) si alternano mucchi di case ed eleganti palazzi e gli occhi si tuffano nel bagno di colori di fiorite balconate. Un arcobaleno di suggestioni con cui Stilo attrae i suoi ospiti in luoghi di indiscusso valore paesaggistico, storico e artistico.
A parte la Cattolica, il bizantinismo ha lasciato altre tracce, come la chiesa di San Nicola da Tolentino, con cupola a trullo per la copertura di tegole piatte (embrici); la rinascimentale chiesa di San Francesco con la facciata rifatta in barocco e gli affreschi interni, quasi tutti opera dello stilese Francesco Cozza al quale è dedicata la Pinacoteca di Arte moderna e contemporanea. Il convento ha un chiostro in stile toscano scolpito dallo scalpellino Cartigli di Serra San Bruno.
Nella piccola piazza antistante la chiesa di San Francesco, il monumento a Campanella di Ermete Gazzeri del 1926. L'illustre filosofo - autore de La Città del Sole - è ricordato per la celebre ribellione contro gli spagnoli che gli causò 27 anni di prigione; a lui è intitolato il Museo civico.
Da vedere le sculture arabomoresche della Fontana dei delfini e la Ferdinandea, sede nell'800 della direzione delle Regie Ferriere e della Fonderia, ha un affascinante giardino con laghetto artificiale e una cappella. Sui fianchi del Consolino le grotte naturali che offrirono riparo ai monaci, le laure: la Pastorella e la Grotta dell'Angelo.