Il Parco si estende su un territorio di 17.687 ettari e comprende, anche se fuori dalla sua contiguità territoriale, l’Oasi del Lago Angitola - di 875 ettari –riconosciuta come zona umida di valore internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar.
IL TERRITORIO
Il Parco Naturale delle Serre è compreso nell’Appennino Calabrese tra la Sila, a Nord, e l’Aspromonte, a Sud; il limite settentrionale è rappresentato dalla congiungente Maida-Stalettì e quello meridionale dal piano della Limina. Morfologicamente è caratterizzato da un gruppo montuoso piuttosto articolato e di elevata valenza paesaggistico-naturale inserito in un vasto altipiano che digrada, con pendenze più o meno accentuate, verso il Mar Jonio a Oriente e lo spartiacque del bacino del fiume Mesima a Occidente.
La parte centrale presenta vari tratti pianeggianti. Le tipiche conche dell’alta valle dell’Ancinale (dove si trovano i centri abitati di Serra San Bruno, Spadola, Brognaturo, Simbario), di Mongiana e della Lacina sono riconducibili ad antichi bacini lacustri quaternari interrati.
Ad Est si trovano la valle del torrente Stilaro, attorno alla quale si estende il bellissimo “Bosco di Stilo” e quella della fiumara Assi, nonché innumerevoli sorgenti d’acqua che danno vita a impetuosi torrenti che si trasformano, a loro volta, in maestose e suggestive cascate come quella del Marmarico con i suoi 114 metri di dislivello. A questo si accompagna il caratteristico habitat rupestre dei Monti Mammicomito e Consolino dai quali si estraeva il minerale che alimentava le fonderie e la fabbrica d’armi di Ferdinandea e Mongiana.
A Nord la valle dell’Ancinale, principale corso d’acqua delle Serre, racchiude ed esalta i caratteri tipici dei bassi e medi corsi delle fiumare.
A Sud-Ovest insiste il gruppo dei monti Crocco e il Monte Seduto con incantevoli boschi che delimitano l’area delle valli entro cui scorrono i fi umi Metramo, Fermano e Marepotamo.
La morfologia del territorio, con la presenza di diverse montagne, di quote altimetriche non elevatissime, contrapposte l’una all’altra non simmetricamente, solcate da ripidi e tortuosi valloni, ha preservato l’ambiente naturale, interessato, negli anni ad un lento processo di trasformazione che non ne ha mutato i caratteri storici-originari. Il parco custodisce pertanto un paesaggio di elevata valenza naturalistica, caratterizzato prevalentemente da pendici e rilievi coperti da vaste estensioni di bosco che costituiscono alcuni tra i complessi forestali più importanti della regione con un ecosistema che presenta una biodiversità con interessanti aspetti di unicità di specie. Al suo interno sono state individuate ben quattro aree di interesse Comunitario (SIC): Bosco Santa Maria, Lacina, Stilo-Archiforo, Lago Angitola, che complessivamente occupano il 37,08% della superficie totale del PNR delle Serre.
Il Bosco Santa Maria si estende a sud ovest del paese di Serra San Bruno, occupa, rispetto all’area a Parco, il 4,03%. Prende il nome dalla chiesa di S. Maria del bosco, che si erge al centro di giganteschi abeti bianchi, dove San Bruno, fondatore dell’ordine certosino, faceva penitenza e fu sepolto.
La Pianura della Lacina, occupa rispetto alla superficie totale del Parco l’1,75%. Fa parte del comprensorio montano delle Serre Calabre e si trova ad un’altitudine tra 970 - 1028 m. Per quanto riguarda la flora, in questa vasta pianura sono presenti più di 300 specie, di cui circa il 26 % è rappresentato da specie rare.
Il bosco Stilo-Archiforo è situato nel territorio del Comune di Serra San Bruno, ed occupa il 26,50% della superficie totale del Parco. Il bosco è dominato dall’abete bianco che è presente con esemplari colossali.
L’oasi naturalistica del Lago dell’Angitola è una delle riserve più importanti del Mediterraneo. Il lago fu creato artificialmente nel 1966 sul vecchio alveo del fiume Angitola. Situato nel territorio di Maierato, il lago è dichiarato “zona umida di valore internazionale” ai sensi della convenzione di RAMSAR.
LA FLORA
Le formazioni forestali presenti sono: la macchia mediterranea, ubicata prevalentemente nelle zone più basse; i castagneti, presenti a quote più elevate (in parte derivanti da vecchi castagneti da frutto e a volte di origine artificiale); infine le faggete e le abetine, che rivestono fino alla sommità tutti i maggiori rilievi.
Le specie vegetali predominanti sono: castagno (Castanea sativa), governato ad alto fusto nelle zone migliori ed a ceduo nelle altre, Pino laricio (Pinus nigra), Ontano comune (Alnus glutinosa), Ontano napoletano (Alnus cordata) in fustaie spontanee che ricoprono tutte le parti vallive, le zone più fresche e gli alvei fluviali, Faggio (Fagus sylvatica) e Abete bianco (Abies alba) specie di grande valenza naturalistica presente a gruppi e a boschi puri e misti più o meno estesi nelle zone più alte e fredde, Leccio (Quercius ilex), Pioppo bianco (Populus alba), Pioppo tremulo(Populus tremula), Tasso (Taxus baccata), Salice comune (Salix alba), Acero comune (Acer campestre) e Robina (Robina pseudoacacia) a livello sporadico nelle zone più basse.
La vegetazione arbustiva è ricca delle più tipiche essenze della macchia mediterranea: Ginestra, Erica, Corbezzolo, Mirto, Fillirea, Cisto, Lentisco, Agrifoglio, ecc.
LA FAUNA
La fauna è ricca e varia. La specie più importante e rappresentativa delle foreste delle Serre è il Lupo (Canis Lupus Italicus). Tra i mammiferi, quanto a rarità e ad importanza, c’è l’ Istrice (Hystrix Cristata), il Gatto selvatico (Felis Silvestris), la Martora (Martes Martes).
Ma il bosco è popolato anche da altre specie: Cinghiale (Sus Scrofa), Tasso (Meles), Lepre, Volpe (Vulpes), Faina (Martes Foina), Donnola (Mustela Nivalis), Riccio (Erinaceus Europaeus), Ghiro (Glis), Scoiattolo meridionale (Sciurus Meridionalis). Altri animali sono Il Quercino (Eliomys Quercinus), il Moscardino (Muscardinus Avellanarius), la Talpa (Talpa Europea), il Toporagno nano (Sorex Minutus), il Toporagno comune (Sorex Araneus), il Toporagno acquatico (Neomys Fodiens), la Crocidura minore (Crocidura Suaveolens), il Mustiolo (Suncus Etruscus) l’ Arvicola terrestre (Arvicola Terrestris).
Per quanto riguarda l’avifauna e altri rapaci, tra i boschi ama rifugiarsi l’Astore (Accipiter Gentilis), lo sparviero (Accipiter Nisus), il falco pellegrino (Falco Peregrinus), il nibbio reale (Milvus), il nibbio bruno (Milvus Migrans), la poiana (Buteo), il Gheppio (Falco Tinniculus), il raro e grande Gufo reale (Bubo), il Gufo comune (Asio Otus), l’Alocco (Strix Aluco), il Barbagianni (Tito Alba) la Civetta (Athene Noctua) e l’Assiolo (Otus Scops).
Una quantità di altri uccelli popolano il Lago dell’Angitola, tra cui: folaga, gallinella d’acqua, moriglione, moretta tabaccata, germano reale, airone cenerino, svasso maggiore, garzetta, gazza, cuculo, merlo acquaiolo, cornacchia grigia, picchio rosso maggiore, picchio rosso minore, picchio muratore, pettirosso, usignolo, beccaccia.
Tra i serpenti: la Vipera comune (Vipera Aspis Hugyi), il Biacco (Coluber Viridiflavus), il Cervone (Elaphe Quatuorlineata), la Biscia dal collare (Natrix), il Colubro (Coronella Austriaca), il Colubro d’Esculapio (Elaphe longissima); la Biscia asserella (Natrix Tassellata). Tra gli anfibi è da segnalare in particolare l’appariscente Salamandra pezzata (Salamandra); la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), l’Ululone dal ventre giallo (Bombina Variegata).
Nei fiumi e nelle acque interne vive la trota mediterranea (Salmo trutta macrostigma).
Estratto da LIMEN, Anno 2010 - n° 3