Nel regno vegetale, la Famiglia delle “ORCHIDACEE” appartiene alla Divisione delle “Tracheofite”, o piante a struttura vascolare; alla Classe delle “Angiosperme”, cioè alle piante con apparati riproduttori localizzati nei fiori e con semi che si formano all’interno di un frutto, derivante dalla trasformazione dell’ovario; al Gruppo delle “Monocotiledoni”: posseggono, cioè, un solo cotiledone, consistente in una foglia embrionale (embriofillo), con funzioni di riserva per la giovane plantula che verrà formandosi.
In Europa si conoscono circa trecento orchidee spontanee, fra specie e sottospecie, tutte geofite, cioè terricole, dotate di apparati radicali ipogei. In Italia, il più ricco di orchidee fra i Paesi europei, sono presenti, nella forma spontanea -senza contare gl’ibridi interspecifici ed intergenerici- più di 150 fra specie e sottospecie.
Le orchidee, al pari di tutti gli esseri viventi, vengono designate con la nomenclatura binomia latina, ideata dal naturalista svedese Linneo (1707 - 1778), nella quale il primo nome, con iniziale maiuscola, designa il genere di appartenenza ed il secondo, con iniziale minuscola, indica la specie.
La pianta di un’orchidea si compone di:
- un apparato radicale, per lo più formato da radici tuberizzate (rizotuberi) di varie forme e dimensioni, con più o meno numerose radici avventizie, preposte alla funzione di assorbimento dal terreno delle sostanze necessarie allo sviluppo della pianta, mentre ai rizotuberi è affidato il compito di accumulo del suo nutrimento e di propagazione della stessa.
- un fusto erbaceo monopodiale o caule, eretto, dotato di foglie parallelinervie (come in tutte le piante monocotiledoni) verdi o verde-grigio (come nella maggior parte delle Ophrys), basali e caulinari -preposte alla fotosintesi clorofilliana- e da brattee fiorali, inserite al di sotto del peduncolo del fiore, al quale offrono un efficace schermo protettivo;
-una infiorescenza, che può essere più o meno ricca di fiori: da qualche unità a diverse decine.
Il fiore delle orchidee presenta simmetria bilaterale. Esso è costituito da sei elementi perigoniali, divisi su due verticilli: i tepali che vengono detti “sepali” quelli esterni e “petali” quelli interni.
Dei tre sepali, due, uguali, sono disposti lateralmente ed il terzo dorsalmente, in posizione centrale, nella parte superiore del fiore. Dei petali, due, identici, sono posti simmetricamente ai lati, orientati obliquamente per lo più verso l’alto ed il terzo, che costituisce l’elemento caratteristico delle orchidee, assumendo l’importanza di un carattere-chiave, è detto “labello” ed è posto al centro, normalmente nella parte inferiore del fiore.